Legal Design: un nuovo modo di comunicare

Il Legal Design: un nuovo strumento per una comunicazione efficace

03 sett 2019

di avv. Paola Fattori – Legalnext Founder

Abstract: Il Legal Design è una soluzione creativa alla problematica della trasparenza, chiarezza, comprensibilità dei testi a contenuto normativo, con ampie possibilità applicative. Nasce da un contesto di ricerca multidisciplinare con il primario obiettivo di porre l’utente finale al centro del progetto.

Tempo di lettura stimato: 3 minuti

“Nessuno mi legge! Nessuno mi comprende!”

Se potessero parlare, questo sarebbe il messaggio che manderebbero, con un pizzico di enfasi, molti testi a contenuto normativo quotidianamente presenti nelle realtà aziendali o diretti ai privati cittadini.
In generale, la redazione di documenti contenenti regole o, con specifico riferimento all’ambito contrattuale, clausole, prevede l’utilizzo di testi formulati in modo articolato e complesso.
Non si ammettono concessioni ai lettori: nessuna immagine esplicativa, ma solo isolati “approdi”, quali la suddivisione del testo in capitoli, paragrafi e articoli, l’utilizzo di titoli e rubriche o l’applicazione di sottolineature e cambi di carattere.
Dunque, il testo risultante da puntuali revisioni linguistiche e da una meticolosa opera di confezionamento in forma ben “giustificata”, costringe in realtà l’occhio e la mente del lettore ad uno sforzo non indifferente di analisi, interpretazione e comprensione.
Basti pensare alle condizioni generali (e speciali) dei contratti stipulati, anche on-line, dai consumatori o ad un’informativa sul trattamento dei dati personali o ancora a tutti i casi in cui determinati documenti siano rivolti a soggetti che hanno l’obbligo di porre immediatamente e correttamente in pratica determinate regole, ad esempio nell’ambito della sicurezza sul lavoro.
Qui infatti giungono chiare e forti le voci dei destinatari dell’oscuro e “incriminato” documento, lettori che più o meno lamentano:

“E’ impossibile da leggere! Non si capisce!”

Ci sono margini di miglioramento, almeno in qualche settore e nei confronti di determinate categorie di destinatari?

Buone notizie: sì!

Ormai da molti anni si sta cercando una soluzione creativa alla problematica della trasparenza, chiarezza, comprensibilità dei testi a contenuto normativo, già a partire dalla loro ideazione e, per così dire, progettazione, secondo una logica di approccio già fatta propria dal c.d. Design thinking.
Lavori di squadra in cui convergono competenze multidisciplinari hanno, infatti, dato vita al Legal Design.

Nell’ottica di chiarezza ed immediatezza che ci siamo prefissi, diamo, allora, schematicamente, al gentile lettore di questo articolo alcune brevi indicazioni al riguardo.
1. La definizione – “Il Legal Design è un’evoluzione nell’analisi della visualizzazione, intesa a rendere la comunicazione legale più semplice, più facile da usare, più efficace. (…) Nel realizzare questi obiettivi, il processo attraverso il quale viene creata la visualizzazione diventa importante quanto l’immagine stessa. Il “design” diventa consapevole, che significa sia un sostantivo –un’immagine per far progredire la comunicazione– sia un verbo, il processo attraverso il quale il testo o la lingua parlata viene chiarito da immagini che semplificano e integrano il linguaggio”1.

2. Lo scopo – La creazione e progettazione di un testo attraverso un approccio ed un metodo di lavoro secondo i principi del Legal design consente di creare documenti con contenuto giuridico maggiormente comprensibili ed accessibili ai destinatari finali, messi al centro del progetto secondo una visione human-centered.
Inoltre, l’applicazione del metodo offre ampie possibilità di innovazione nei processi di lavoro ed aziendali, migliorando la comunicazione e l’efficienza, da cui una indubbia creazione di valore.

3. Il nuovo contesto normativo e l’ambito di utilizzo – La legislazione più recente di matrice europea ha posto disposizioni, tra cui quelle in materia di tutela dei consumatori e di trattamento dati, che prevedono espressamente di rendere le informazioni in modo immediato e comprensibile, senza necessità di intervento di un consulente esterno.
Il Legal design si presta quindi ad essere utilizzato sia nella progettazione di norme e procedure, sia nella redazione di materiale informativo a contenuto giuridico (privacy policies, condizioni generali di vendita, policy aziendali in materia di sicurezza informatica e di prevenzione rischi sul lavoro, solo per citare alcuni esempi).
Anche nell’ambito business-to-business vi è spazio per concepire contratti formulati in maniera chiara e trasparente, ove si intenda minimizzare il rischio di incomprensioni e l’insorgere di contestazioni.

4. Il metodo di lavoro – La progettazione e redazione di un documento normativo in Legal design richiede un lavoro di squadra multidisciplinare e di confronto tra competenze in ambito giuridico-tecnico, nel campo della comunicazione e, ovviamente, della traduzione in forma grafica dei contenuti elaborati, fino ad arrivare al contesto della programmazione informatica.

5. La visualizzazione e le molteplici possibilità del Legal design – I primi passi mossi dal Legal design hanno posto l’accento sul miglioramento della visualizzazione del testo, attraverso l’utilizzo di intestazioni in grassetto, sommari, diagrammi, tabelle, volti a chiarire concetti complessi. Le ulteriori applicazioni sono giunte all’elaborazione di documenti concepiti mediante utilizzo di icone, diagrammi di flusso, schematizzazioni, time lines e molto altro.

6. Le “fucine” del Legal Design – Gli studi e le prime applicazioni strutturate del Legal design sono state curate a livello universitario in Finlandia, grazie agli interventi di Helena Haapio e Stefania Passera. Sono seguiti quindi sviluppi alla Stanford University, con la prof.ssa Margaret Hagan, Direttrice del Legal Design Lab.
Ancora, solo per citare alcuni contesti di approfondimento, è stato costituito a livello internazionale un network denominato The Legal Design Alliance in cui convergono competenze di giuristi, designers, tecnici, accademici. Tale network, oltre ad essere promotore di diverse iniziative, quali lo scambio di documenti e prototipi, ha predisposto The Legal Design Manifesto, finalizzato a far conoscere e promuovere lo sviluppo di tale metodo2.
Ancora, l’associazione internazionale IACCM International Association for Contract & Commercial Management si è rivolta a Stefania Passera e Helena Haapio per la creazione della Contract Design Pattern Library, una raccolta di linee guida, spiegazioni ed esempi finalizzata a fornire supporto e ad ampliare, attraverso il libero contributo dei partecipanti alla relativa piattaforma, nuovi metodi di approccio alla realizzazione di documenti contrattuali.

7. I prossimi eventi – Il 13 settembre 2019 si terrà ad Helsinki il Legal Design Summit, il più importante evento internazionale in materia, in cui diverse professionalità si confronteranno in un’ottica di innovazione ed ampliamento delle possibilità applicative del metodo.